SOFIA STEFAN Club: Rennes – Feder. Francese RUOLO: Ala CAP: 22 DATA DI NASCITA:12/05/1992 |
1) Sono decine e decine le discipline sportive perché hai scelto proprio il rugby, cosa ti affascina di questo sport?
Ho provato altri sport prima di iniziare a giocare a Rugby, ottenendo qualche risultato, ma restando sempre in discipline individuali (atletica, nuoto,…). Un giorno dopo averlo provato al liceo, a 17 anni, ho deciso di andare a fare una “prova”,un allenamento,in un campo da rugby ed è scattato subito qualcosa.
Non conoscevo quasi nulla di questo magnifico sport, non avevo mai visto una partita, non sapevo le regole, non avevo mai praticato uno sport di squadra.
Ho sentito subito che sarebbe stato quellogiusto per me da quel momento in poi; lo spirito di squadra, i valori che trasmette, le esigenze che richiede sul campo, l’intelligenza di gioco che fa la differenza sul gioco, i diversi profili di giocatori e giocatrici necessari sul campo. Tutto mi ha affascinata e coinvolta fin da subito, non ho saputo resistere!
2) Quali sono le differenze più evidenti, a parte la fisicità, tra il rugby femminile e quello maschile?
Io penso che le differenze tra Rugby maschile e femminile, a parte la fisicità, stiano sporattutto nella padronanza dei gesti tecnici (passaggi meno lunghi, calci meno potenti, velocità d’esecuzione più bassa). Ma il rugby femminile compensa le sue mancanze tecniche adattandosi nella ricerca degli spazi e nel modo di desequilibrare le avversarie. Il rugby femminile è fattoprima d tutto di pura passione. Io parlerei di differenze tra le squadre più che di differenze tra uomini e donne;-)
3) Quale età secondo te potrebbe essere quella giusta per iniziare a giocare a rugby?
Io direi che l’età giusta è il prima possibile! Come in tutti gli sport, anche nel rugby la più giovane età permette di automatizzare i gesti tecnici e di sviluppare quell’istinto che farà la differenza poi nell’età adulta.
La realtà però è che le ragazze iniziano spesso tardi a giocare a rugby e le loro attitudini fisiche, l’allenamento e la loro volontà possono permettere loro di raggiungere comunque livelli internazionali.
4) Prova ad essere convincente, spiega perché una giovane ragazza dovrebbe indossare le scarpe chiodate ed abbandonare tutù e zumba?
Il rugby è uno sport completo, richiede tecnica, qualità fisiche, una grande forza mentale e intelligenza di gioco, porta con sè i valori umani più importanti, costruisce dei rapporti veri tra le persone, unisce bambini,donne o uomini, giovani o anziani, nei club c’è posto per tutti senza distinzione.
Cosa può cercare di più in uno sport una giovane ragazza?
5) Ci sono molti tifosi e spettatori al seguito di una partita di rugby femminile, come vi accolgono? sono scettici? entusiasti? o altro?
Non ci sono moltissimi spettatori alle partite di rugby femminile, ma i tifosi aumentano sempre di più, si innamorano di questo sport giocato dalle donne. Siamo sempre ben accolte per le nostre partite, in modo molto rispettoso e disponibile. In molti assistono anche ai nostri allenamenti e vogliono scambiare qualche parole con noi.
Nel corso degli anni ho l’impressione che i club che ci accolgono siano sempre più entusiasti di averci qualche giorno tra di loro, ci regalano dei momenti bellissimi, ci fanno sentire la loro felicità nell’accoglierci.
Sono sicura che in molti sono ancora scettici nei nostri confronti e nei confronti del nostro rugby e della conoscenza che possiamo avere di questo gioco, ma chi accetta di rimanere a vedere una nostra partita si lascia trascinare con piacere in questa nuova esperienza rugbistica ed è d’accordo nel dire che il nostro livello di gioco si alza sempre di più.
6) Differenze sostanziali tra rugby femminile in Italia ed all’estero
In Italia il livello del campionato è diverso che in altri paesi perché ci sono meno squadre e quindi è più difficile creare più divisioni per alzare la qualità del gioco. In alcuni paesi ci sono più bambine che iniziano da piccole a praticare questo sport. Ma in Italia facciamo grandi passi in avanti di anno in anno!
Forse in altri paesi la preparazione fisica ha un posto diverso di quello che occupa in Italia, ma è solo questione di tempo!
7) Raccontare un aneddoto simpatico e/o antipatico successo sul campo durante una partita
Penso che un aneddoto simpatico, che al momento dell’accaduto deve aver fatto male, sia stato quando in seguito a una touche non eseguita com’era previsto il nostro mediano ha ricevuto la palla e ha calciato direttamente sul viso della nostra saltatrice!
8) Quanto e come ci si allena?
Ci si allena molto, almeno una volta al giorno. Far parte di una nazionale vuol dire essere i migliori e non accontentarsi. l’allenamento è l’unico modo di avere dei risultati.
© Ivrea Rugby Club – Massimo Sardo