PAOLA ZANGIROLAMI Club: Valsugana Rugby Padova RUOLO:Centro CAP: 62 DATA DI NASCITA:22/10/1984 |
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1) Sono decine e decine le discipline sportive perché hai scelto proprio il rugby, cosa ti affascina di questo sport?
Ho iniziato a giocare all’età di 7 anni, in quel periodo mia nonna Anna mi aveva iscritta ad un corso di danza, mentre mio fratello, più piccolo di me, era stato convinto da un amichetto di scuola ad andare a giocare a rugby. Varie volte assieme ai miei genitori ci eravamo fermati a vedere gli allenamenti di mio fratello e mi ricordo che guardavo affascinata tutti quei bambini che correvano con la palla in mano e si buttavano a terra per fermare gli avversari . Dopo 2 settimane ho iniziato a giocare anch’io, ero l’unica bambina in squadra.
Da allora non ho mai smesso di amare questo sport per la passione che ogni membro della squadra mette in ogni allenamento e partita, per l’armonia e la complicità che si creano e devo ammetterlo, anche per il contatto fisico che a volte a fine giornata è davvero un toccasana!
2) Quali sono le differenze più evidenti, a parte la fisicità, tra il rugby femminile e quello maschile?
La fisicità ricopre un ruolo piuttosto importante nel nostro sport. Le ragazze del rugby italiano hanno dovuto sviluppare con gli anni abilità di gioco ormai sottovalutate probabilmente proprio a causa della fisicità: strategia e tattica. Così ad oggi il gioco può risultare più lento di quello maschile, ma per un occhio attento è un gioco fatto di attimi perfetti per attaccare ,raggiunti con costanza e pazienza.
3) Quale età secondo te potrebbe essere quella giusta per iniziare a giocare a rugby?
Come in tutti gli sport la ginnastica propedeutica è fondamentale nella prima età. Ad oggi moltissime società si sono già mosse raggiungendo ottimi risultati con il mini mini rugby e ovviamente prima le bambine incontrano la palla ovale meglio è , sopratutto perchè riescono a rendere propri determinati gesti tecnici come può essere il placcaggio o il passaggio. Tuttavia penso che non ci sia un’età giusta per iniziare a giocare: nella mia esperienza ho visto ragazze provenienti da sport opposti come l’atletica o il nuoto raggiungere traguardi molto importanti.
4) Prova ad essere convincente, spiega perché una giovane ragazza dovrebbe indossare le scarpe chiodate ed abbandonare tutù e zumba?
Perchè ogni ragazza ha bisogno di scoprire il suo lato “forte” e il rugby da questa opportunità.
5) Ci sono molti tifosi e spettatori al seguito di una partita di rugby femminile, come vi accolgono? sono scettici? entusiasti? o altro?
Negli ultimi anni sono aumentate le persone che vengono a vedere le nostre partite. una volta il pubblico era costituito solamente dai famigliari o amici delle giocatrici, invece ora c’è sempre più gente che si è appassionata e che ci segue e anche i più scettici ,che magari vengono per la prima volta ad una nostra partita, tornano a casa entusiasti e con la voglia di ritornare a vederci.
6) Differenze sostanziali tra rugby femminile in Italia ed all’estero
All’estero soprattutto in Inghilterra e Francia ci sono un numero maggiore sia di giocatrici che di squadre, ma d’altra parte queste nazioni hanno molta più tradizione rugbistica rispetto a noi. in Italia il movimento femminile sta facendo grandi passi in avanti, sicuramente ci vorrà ancora del tempo per raggiungere i numeri delle altre nazionali ma siamo sulla strada giusta.
7) Raccontare un aneddoto simpatico e/o antipatico successo sul campo durante una partita
Un paio di anni fa durante una partita del Sei nazioni una mia compagna è stata placcata da un’avversaria ,che involontariamente le ha tirato giù i pantaloni mostrando il sedere a tutti i presenti . Nessuno si aspettava che quel momento venisse fotografato e finisse il giorno dopo nella pagina sportiva di vari giornali.
8) Quanto e come ci si allena?
Ci si deve allenare tanto se si vuole raggiungere determinati obiettivi . Una ragazza se vuole giocare ad alto livello deve fare oltre agli allenamenti con il proprio club sedute più specifiche di atletica, palestra e di tecnica individuale, vale a dire anche 2 allenamenti al giorno. Sicuramente il tempo dedicato all’allenamento è tanto e ci si deve sempre impegnare al mille per mille ma il tutto è ripagato da grandi risultati e impagabili soddisfazioni.
© Ivrea Rugby Club – Massimo Sardo