da “La Sentinella del Canavese” del 06/05/2020
di Massimo Sardo
Il pilone è a Ivrea dal 1966, ha ottenuto il passaggio nella massima serie con la formazione di Torino Tra i fondatori dei Diavoli
Pietro Lupato, 71 anni, nato a Lusiana in provincia di Vicenza nel 1966 si trasferisce ad Ivrea dove ha lavorato come metalmeccanico, ora in pensione, è felicemente sposato con Carla, ha due figli Cristina e Marco.
E’ sicuramente colui che, a livello nazionale e per più tempo, ha giocato a rugby ad alti livelli, per Lupato oltre vent’anni di “palla ovale” di cui più di dieci in serie A a Torino, l’inizio della sua carriera rugbistica risale al 1967 quando milita con la maglia bianco rossa dell’Ivrea, per poi approdare nel 1971 in serie B al Bacigalupo Rugby Torino, formazione nata da un fortunato sodalizio con una società di calcio, con questo abbinamento arrivò a vincere il campionato di serie B ed essere così promosso in serie A, con l’approdo alla massima serie arriva anche lo sponsor importante, l’Ambrosetti, che legherà il proprio nome alle vicende rugbistiche del Rugby Torino per circa un decennio. Pietro Lupato giocatore di assoluto valore, nel ruolo di pilone, ha sfidato in serie A, all’epoca in girone unico comprendente tutta Italia, l’MAA Milano, Benetton Treviso, Petrarca Padova, Rovigo Rugby, Casale sul Sile, San Donà del Piave, Arcuati Parma, Algida Roma, Fiamme Oro, formazione contro cui ha esordito in serie A, Amatori Catania, Reggio Calabria Rugby, Rugby Aquila. Messosi spesso in evidenza per le sue notevoli doti, Lupato ha solo un piccolo rammarico, aver solo sfiorato la convocazione in Nazionale, persa all’ultimo per un infortunio.
Conclusa l’avventura torinese approda al Borgofranco Sicheri Rugby in serie C dove, dal 1980 al 1985, ricopre il ruolo di giocatore/allenatore, mansione di allenatore poi ricoperta ancora per qualche anno con il ritorno della palla ovale al “Gino Pistoni” che coincide con la rinascita dell’Ivrea Rugby Club. “Ho vissuto da giocatore stagioni e partite esaltanti – ci dice Pietro Lupato – ricordi che per sempre rimarranno indelebili nella mia mente, ho amato ed amo tuttora questo sport così meraviglioso che si chiama rugby, disciplina che unisce giocatori di tutte le età che sanno alla fine stringersi la mano senza rancore, proprio quello di cui c’è bisogno in questo periodo così complicato. Il mio ricordo più bello sicuramente quello della meritata promozione in serie A ed i successivi campionati”.
Lupato, dinamico ed instancabile, uno dei fondatori della squadra dei Diavoli Aranceri, nel gruppo degli Alpini di San Bernardo, vive questo momento di “reclusione” purtroppo come tanti in attesa di tempi migliori: ”In questo periodo così nefasto rimango in casa tenendo allenata la testa e la mente cimentandomi in parole crociate, le poche uscite sono nell’orto a curare le mie piantine. Purtroppo mi mancano le cose più importanti della vita – ci dice Lupato – i miei figli e le tre adorate nipotine Giorgia, Stella e Greta che non posso vedere ed abbracciare tutti i giorni, poi gli amici quelli di sempre bere un buon bicchiere di vino in compagnia e fare 2 risate tutti insieme, con giovani e diversamente giovani”.